Completata la seconda missione in Veneto della Commissione Parlamentare d'Inchiesta sui rifiuti e le ecomafie. I risultati delle più di venti audizioni effettuate nelle province di Padova, Rovigo e Treviso sono stati presentati oggi in Prefettura a Padova.Al centro dell'attenzione il caso Coimpo di Adria, il trattamento dei fanghi, il traffico transfrontaliero di rifiuti e la dismissione della centrale di Porto Tolle. "La vostra è una delle regioni più avanzate - ha commentato il presidente della commissione Alessandro Bratti - ci sono dei casi che hanno attirato la nostra attenzione e sono tutti casi già noti alla cronaca. Casi eclatanti non ce ne sono ma c'è il perdurare di una crisi e un vuoto normativo che rischia di complicare le cose". Sotto la lente ci sarebbe soprattutto il traffico di rifiuti oltre confine e la collusione di alcune aziende con gruppi legati alla 'ndrangheta calabrese. Particolare attenzione è stata riservata per la Coimpo di Adria, dove lo scorso settembre si è verificato un incidente che ha provocato la morte di quattro persone; per la riconversione della centrale di Porto Tolle; nel padovano per l'utilizzo di terreni contaminati o tossici per le infrastrutture; nel trevigiano per il corretto utilizzo delle molte cave presenti.
(ANSA).
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