28/05/14

Dove è finita la Commissione Ecomafia ????


Ecomafia, debutta la nuova Commissione bicamerale d’inchiesta

Legge 7 gennaio 2014, n. 1. Così citava qualche mese fa, ormai 5, una rivista prestigiosa di Diritto la decisione delle Camere che avevano portato a istituire per legge questa importante Commissione d’inchiesta.

Commissione per la prima volta istituita negli anni 90 voluta fortemente per indagare e far luce su alcuni fenomeni importanti per la vita del nostro Paese. Dall’emergenza campana, che poi le indagini hanno dimostrato essere collegata in parte a fenomeni malavitosi ,al mistero mai risolto delle navi cosidette a perdere, cioè agli affondamenti di carrette del mare piene di rifiuti tossici nel Mediterraneo. Una Commissione che purtroppo si è dovuta riproporre in ogni legislatura perché il rapporto politica malavita organizzata e reati ambientali non si è risolto ma in alcuni casi si è aggravato. Si pensi al caso della Terra dei Fuochi ma anche dell’infiltrazione della ndrangheta in Lombardia nel trasporto dei materiali e rocce da scavo.

Vicende inquietanti  di cui la Magistratura si sta occupando (Ilva di Taranto, Isochimica di Avellino, Bussi , Pioltello Rodano, appunto Terra dei Fuochi in Campania) necessitano di un coinvolgimento del parlamento e di un approfondimento per poter costruire poi in seguito un quadro legislativo più efficace per contrastare questi fenomeni illegali.

L’art 260 del Codice Ambientale su attività organizzate per il traffico illecito dei rifiuti discende proprio in gran parte dall’attività di questa Commissione :era il 13 febbraio del 2002 e a farla scattare fu l’operazione Greenland, coordinata dalla Procura della Repubblica di Spoleto e condotta dal Comando Tutela Ambiente dell’Arma dei Carabinieri. Oggi, le inchieste sviluppate grazie al delitto di “attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti” (art. 260 del Dlgs 152/2006, ex art. 53 bis del decreto Ronchi) sono diventate 191 e le ordinanze di custodia cautelare 1.199, quasi una ogni 3 giorni.

Nella scorsa legislatura grazie all’attività della Commissione Bicamerale si è fatta luce sulla vicenda di Bagnoli, su l’Ilva , sul business delle bonifiche dei siti contaminati, sullo scandalo del Sistri con l’assegnazione a Selex di una commessa milionaria. Si è indagato sui traffici transazionali di rifiuti verso la Cina e i Paesi dell’Est Europa. E soprattutto riaprendo tutta la vicenda della morte del Capitano De grazia, ufficiale che stava indagando sulle navi a perdere, a cui è stato riconosciuto, grazie alla revisione dei referti medici collegati alla sua autopsia, lo status di caduto durante l’espletamento del suo lavoro.

Il Parlamento si è espresso chiaramente sulla necessità di istituire ancora una volta questa importante commissione. I numerosi casi ancora aperti nel paese e alcuni nuovi ,che la Magistratura e le Forze dell’Ordine hanno segnalato, ci dicono che l’operatività della Commissione è quanto meno urgente.

Cinque mesi dalla pubblicazione in Gazzetta ma ormai quasi un anno dalla presentazioni alla Camera e al Senato della proposta sono francamente inaccettabili e danno un segnale fuori da queste aule di poco interesse o di addirittura mancata volontà di occuparsi di queste vicende purtroppo ancora presenti nel nostro Paese.

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