29/03/12

Biomasse si ma con attenzione massima all'ambiente: dichiarazione di voto alla Camera

Signor Presidente, la discussione sulle agroenergie e, in particolare, sulle biomasse è di fatto inserita all'interno dell'universo più ampio della questione delle energie rinnovabili. A questo proposito, vorrei esternare la grande preoccupazione che oggi investe questo mondo, un mondo, quello delle rinnovabili, che, associato a quello del risparmio energetico, rappresenta un pilastro fondamentale dell'economia verde e che, anche in un grande momento di crisi come quello che stiamo vivendo, costituisce uno dei pochi comparti produttivi in crescita in termini di fatturato e di occupazione.
Siamo anche noi, signor sottosegretario, molto preoccupati per le bozze che circolano sul cosiddetto quinto conto energia, sia per le modalità con cui sono state rese note, sia per il contenuto che per noi non è, se è quello, accettabile.
Si fa un gran parlare di creare le condizioni favorevoli per le imprese ad investire in Italia. Si parla molto di riforma del mercato del lavoro, anche in relazione a questa necessità. Ma credo sia noto a tutti che le imprese, per potere investire risorse, hanno necessità prima di tutto di certezze, di condizioni e di tempi. Cambiare in continuazione queste situazioni, così come è successo - mi riferisco al noto decreto Romani - e sta succedendo per gli incentivi alle rinnovabili, non favorisce sicuramente gli investimenti né, quindi, aiuta il nostro Paese a crescere.
Chiediamo, quindi, una grande attenzione su questo tema da parte del Governo. Ciò non significa che non si debba rivedere il monte degli incentivi, forse oggi a volte generosi, ma sicuramente questo va fatto con grande prudenza ed equilibrio. Non vi è dubbio che le agroenergie possono contribuire a valorizzare le filiere agroalimentari presenti sul territorio, integrando il reddito degli agricoltori ed in molti casi a concorrere a risolvere problemi di natura ambientale, legati alla valorizzazione dei sottoprodotti e delle biomasse agricole.(continua)


28/03/12

La Commissione ecomafie in Lombardia

NON GESTIONE MAFIOSA CICLO MA RISCHIO INFILTRAZIONI (ANSA) - MILANO, 28 MAR - Per il presidente della commissione bicamerale d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, Gaetano Pecorella, in Lombardia non esiste alcuna 'gestione mafiosa del trattamento dei rifiuti' ma la 'presenza di filiali di attivita' mafiose che vengono da altre regioni'. Il vero problema della Lombardia sono le necessarie bonifiche di aree inquinate nel passato per la presenza di grandi industrie. Pecorella, che oggi con i colleghi De Toni (Idv) Bratti e Mazzucconi (Pd) e Coronella (Pdl) ha fatto il punto sulla situazione degli incontri tenuti in Lombardia, ha spiegato che 'la Lombardia certamente sta meglio dal punto di vista della gestione dei rifiuti rispetto ad altre regioni'.
'In Lombardia abbiamo i termovalorizzatori - ha spiegato - , mentre Sicilia e Campania non ne hanno neanche uno. Dal punto di vista gestione la Lombardia e' stata previdente'. 'Dall'altra parte in Lombardia girano molti soldi - ha proseguito nell'analisi - e quindi e' facile che la criminalita' organizzata si sposti da aree meno industrializzate'. In Lombardia non c'e' una gestione mafiosa del trattamento dei rifiuti, come c'e' in larga misura in Campania: 'c'e' una presenza di filiali di attivita' mafiose che vengono da altre regioni'. Per Pecorella, pero', 'la Lombardia ha un grande problema che altre regioni non hanno: cioe', essendo stata da sempre un territorio con la presenza di grandi aziende, queste hanno inquinato perche' nessuno si e' preoccupato di evitarlo.
Abbiamo quindi il problema delle bonifiche che vuol dire ancora una volta un giro di soldi, a livello molto alto, e che in questi giro di soldi si inserisca la criminalita' organizzata'.
(ANSA).
Resto del post

25/03/12

In ricordo di un campione

E’ sempre difficile esprimere ciò che si sente di fronte a tragedie come quelle che hanno colpito Vigor Bovolenta ! Si ha sempre l’idea che un’atleta sia un sorte di super uomo che non possa essere sfiorato da niente tanto meno dalla malattia o come in questo caso colpito dalla morte ! Non ho conosciuto Vigor, come atleta non era della mia generazione di pallavolisti ma ho vissuto allora nell’annata 1997-98 come Assessore allo Sport molto intensamente quella stagione. Si era riconquistata l’A1 con il marchio Conad e questa volta non ci si rinunciava come successo due anni prima. Avevamo trovato le risorse per affrontare per la prima volta la massima serie ! Un Presidente ambizioso, Cuoghi, un tecnico amico di scuola ravennate Daniele Ricci , campioni come Tofoli e Schuil, l’olandese volante allora forse il più forte opposto al mondo. Poi due atleti sempre di scuola ravennate Margutti e appunto Bovolenta. Completavano il sestetto il centrale Milone e Bedino. Due ferraresi Gelli e Panetto nella rosa. Bovolenta già a 23 anni quando arriva da noi a Ferrara è uno dei centrali più forti d’Italia, già con decine di presenze in Nazionale e con importanti successi di club alle spalle conquistati soprattutto nel Messaggero Ravenna che gli consentono poi nel 1995 di esordire in Nazionale. Un centrale moderno con grande elevazione e un muro insormontabile. Un giocatore che ha incarnato la tradizione pallavolistica ravennate: tecnica ma soprattutto grinta e generosità. La storia della pallavolo ferrarese si intreccia moltissimo con quella ravennate e anche in questo caso quell’anno con un romagnolo alla guida si raggiunge un risultato straordinario il quinto posto in campionato. Ferrara per la prima volta entra nel Gotha della pallavolo nazionale. Si esce dai play off dopo una sfida con la Lube Macerata. Ricordi belli di uno sport bellissimo !
Qualche giorno fa guardando una partita di Coppa Cev ho scritto su Face book che la Pallavolo è l’unico sport in cui ci si abbraccia ad ogni punto; uno sport di squadra in cui il legame fra i compagni è indispensabile, in cui il singolo è sempre al servizio degli altri. Ecco io da tifoso, da uomo di sport ho un ricordo di Bovolenta proprio così ! Di un ragazzo che amava la pallavolo ! Un atleta, un uomo che ogni allenatore avrebbe voluto nella sua squadra.

22/03/12

Ambiente ed energie rinnovabili

Energia. Gas Rivara, Bratti (PD): non si trivella zona sismica

"SIAMO CON I CITTADINI DELLA BASSA MODENESE E CON LA REGIONE"
(DIRE) Bologna, 22 mar. - "Il Pd e' dalla parte dei cittadini della Bassa modenese ed e' al fianco della regione Emilia-Romagna, affinche' non si proceda alla realizzazione dell'impianto di stoccaggio di gas a Rivara". Lo dichiara il parlamentare ferrarese Alessandro Bratti, responsabile ambiente ed energia del Pd regionale.
"Il parere pronunciato oggi dalla Commissione di Via, che apre alla possibilita' di cominciare con le ricerche, rimane subordinato ad un'intesa con la Regione e per questo- aggiunge Bratti- proseguiremo determinati affinche' non si proceda alle trivellazioni di accertamento in una zona a rischio sismico e si tuteli la sicurezza dei cittadini, visto che la Regione si e' gia' espressa piu' volte, con ragioni documentate anche scientificamente, contro la realizzazione del deposito gas a Rivara, unitamente alla Provincia di Modena e all'Unione dei Comuni dell'Area Nord".

Rifiuti. PD: Ok Governo su gestione integrata, accolto nostro OdG

"SERVE RIVEDERE CRITERI DI ESCLUSIONE DA AFFIDAMENTO 'IN HOUSE'".
(DIRE) Roma, 22 mar. - "Il governo ha accetto un nostro ordine del giorno al provvedimento sulle liberalizzazioni, permettendo cosi' di precisare che il servizio di gestione integrata dei rifiuti rientra nei servizi a rete". Lo dicono i deputati Pd Raffaelle Mariani, capogruppo in commissione Ambiente, e Alessandro Bratti, componente della medesima commissione.
"L'esecutivo si e' impegnato a valutare la possibilita' di adottare ulteriori iniziative normative- spiegano i deputati Pd- per rivedere i rigidi criteri di esclusione dalla possibilita' dell'affidamento 'in house' del servizio di gestione integrata dei rifiuti, prevedendo la possibilita' di mantenere le attuali gestioni pubbliche".
"Queste ultime- aggiungono Mariani e Bratti- sono considerate un modello di riferimento per gli operatori e gli enti interessati per i risultati raggiunti e assolvono anche la fondamentale funzione di contenimento delle tariffe e dei costi generali del sistema".
"Tra le tante innovazioni contenute nel decreto Liberalizzazioni- concludono i deputati- una riguarda la misura della soglia per l'affidamento dei servizi a societa' pubbliche, che passa da 900 a 200 mila euro annui riducendo, in tal modo, ulteriormente le ipotesi in cui gli enti locali possono ricorrere agli affidamenti 'in house' e, di converso, ampliando gli spazi per l'adozione di meccanismi di concorrenza per il mercato".

La gestione in house va garantita

Questo e' il testo del mio intervento sull'ordine del giorno che il Governo ha accettato come  riformulazione che ha consentito di precisare che il servizio di gestione integrata dei rifiuti rientra nei servizi a rete e quindi può usufruire della possibilità di derogare per tre anni per la messa sul mercato delle proprie azioni
PRESIDENTE. L'onorevole Bratti ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/5025/54.
ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, in pochi minuti vorrei illustrare questo ordine del giorno, che riguarda il tema dei servizi pubblici locali con particolare riferimento alle aziende pubbliche che gestiscono il servizio del ciclo integrato dei rifiuti.
Tuttavia, poiché a livello comunitario le forme di gestione che sono consentite sono, di fatto, tre: la gestione cosiddetta in house providing o comunque direttamente pubblica, la gestione mista e la gestione privata, io ritengo che con questo provvedimento, associato agli altri provvedimenti legislativi, anche del precedente Governo, e che rimangono ovviamente in vigore, di fatto, la gestione in house providing viene praticamente cancellata nel nostro Paese. Infatti, mettendo sia dei tempi definiti per l'eventuale vendita delle azioni o per l'immissione di queste azioni sul mercato, sottoponendo a un patto di stabilità rigido questi consorzi pubblici o queste aziende pubbliche, riducendo il volume d'affari a duecentomila euro, a fronte dei novecentomila euro che erano previsti prima, di fatto, si decreta la morte di questo sistema di gestione.
Tra l'altro, sarebbe anche interessante capire, signor sottosegretario, la modifica che è stata introdotta al Senato perché c'è stata una divisione dei servizi pubblici locali in quelli a rete e in quelli non, non specificando neanche in maniera troppo precisa quali siano i servizi a rete. Per questi servizi a rete si crea, di fatto, nell'attuale provvedimento, una possibilità costituita da un'eventuale fase di transizione che faciliti l'aggregazione dei gestori, e questa è sicuramente una cosa assolutamente positiva, e si stabiliscono dei criteri minimi dimensionali, ma questo solo per i servizi a rete. Quindi, leggendo attentamente il provvedimento sembrerebbe che la gestione integrata dei rifiuti sia completamente esclusa da questo processo, cosa che non era nel decreto-legge originale.Non è che noi non siamo d'accordo sul fatto che questo mercato debba essere aperto e debba essere il più possibile liberalizzato però, se si fa una radiografia della situazione di gestione e soprattutto del ciclo integrato dei rifiuti in questo Paese, ci si rende conto che forse le esperienze più virtuose, sia da un punto di vista della gestione economica ma anche dei risultati per quanto concerne la raccolta differenziata, piuttosto che l'attivazione di filiere di recupero positive, riguardano spesso questi consorzi pubblici locali. C'è una situazione molto diffusa nel Veneto, tra l'altro sono consorzi pubblici locali che gestiscono un volume di abitanti di oltre un milione di persone; ci sono delle gestioni assolutamente positive in Lombardia; ci sono delle gestioni assolutamente positive anche in Emilia e, probabilmente, anche in altre parti d'Italia.Quindi, con questo ordine del giorno, di fatto, chiediamo al Governo di rivedere un po' questa norma perché, se si vuole davvero andare verso un processo di liberalizzazione, ciò che conta sono i parametri di efficienza e di efficacia nella gestione del servizio che devono essere mantenuti, e non, invece, una idea generale di introduzione del privato nel mercato perché, sempre nelle esperienze italiane, andando a vedere dove sono state costituite delle società miste, con l'ingresso dei privati, non è che questo si sia tramutato automaticamente in un miglioramento dell'efficienza del servizio, anzi, se andiamo a vedere alcune situazioni nel Paese direi che, spesso, il servizio è peggiorato. Perciò, non sempre, privato è bello.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
ALESSANDRO BRATTI. Mi avvio a concludere, signor Presidente, ma credo che, giustamente, se si vuole andare verso un sistema liberalizzato, debbano essere considerati dei parametri di efficienza e di efficacia. Quindi, in questo ordine del giorno, sostanzialmente si chiede al Governo di rivedere questa situazione non in un'ottica di conservazione ma di ammodernamento del sistema attuale.
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Bratti.



17/03/12

Decreto Ambiente - Dichiarazione di voto per il PD

Sig. Presidente,
il  gruppo del Partito Democratico voterà a favore di questo decreto ambientale. Un provvedimento  che ha subito modificazioni importanti rispetto al Senato, anche grazie al tema sollevato dalla Corte costituzionale sulla incongruità di alcune norme rispetto al testo originale. Noi confidiamo che tutte quelle parti  stralciate relative alla gestione dei rifiuti da apparecchiature elettroniche e al comparto agricolo possano ritornare al più presto per l’approvazione.
Voteremo a favore perché si affrontano alcune questioni che hanno risvolti non solo di carattere ambientale ma che consentono
di  costruire un quadro legislativo che inizia ad orientare le scelte di mercato cercando di valorizzare le tecnologie e i  brevetti italiani che coniugano innovazione tecnologica e rispetto dell’ambiente. Significa intraprendere concretamente la strada della chimica verde che già oggi può consentire di rilanciare importanti siti industriali in Sardegna ed in Umbria e che in futuro potrà interessare altre aree chimiche del nostro Paese. (...continua)

15/03/12

Rifiuti: PD, bene Clini, bocciatura Corcolle e Riano


(ANSA) - ROMA, 15 MAR - 'Oggi il ministro Clini ha stoppato, di fatto, l'attivita' del commissario straordinario sui rifiuti di Roma. Rispondendo alla nostra interpellanza ha dato ragione alle nostre preoccupazioni e annunciato la creazione di un tavolo tecnico per cercare soluzioni concrete per scongiurare l'emergenza rifiuti di Roma e del Lazio che si verrebbe a determinare dalla chiusura di Malagrotta nel giugno 2012': cosi' i democratici Alessandro Bratti e Donatella Ferranti commentano la risposta del ministro dell'Ambiente Clini all'interpellanza sulla gestione dei rifiuti di Roma sottoscritta, tra gli altri, dal segretario democratico del Lazio Enrico Gasbarra, Giuseppe Fioroni, Michele Meta e Roberto Morassut.
'Il ministro - aggiungono - ha sottolineato la necessita' di individuare risposte operative nel rispetto dei vincoli paesistici, archeologici, ambientali e urbanistici. Elementi che non sono garantiti dalle soluzioni di Corcolle e Riano. Il ministro ha inoltre rilevato le incertezza che aleggiano sul piano rifiuti della Regione Lazio che non garantirebbe la transitorieta' dei siti alternativi che di devono individuare per chiudere Malagrotta giugno'. (ANSA).

In Aula: Interpellanza urgente al Ministro dell'Ambiente

PRESIDENTE. L'onorevole Bratti ha facoltà di illustrare l'interpellanza Ferranti n. 2-01395, concernente elementi in merito alle procedure di individuazione dei siti di Riano e di Corcolle quali siti di discariche (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti), di cui è cofirmatario.
ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, i contenuti di questa interpellanza urgente riguardano la situazione di criticità, di pre-emergenza, chiamiamola così - se non definire anche questa una vera situazione emergenziale -, che riguarda il ciclo dei rifiuti nel Lazio, con particolare riferimento alla città di Roma, perché, ovviamente, in termini di produzione di rifiuti, essa ne rappresenta una parte assolutamente preponderante.
Il Lazio, com'è noto, esce solo da pochi anni da una situazione di emergenza e, faticosamente, si sta avviando verso una normalità che, nemmeno in questo caso, si riesce ad ottenere. Si tratta, infatti, di un sistema di gestione integrata che, pur avendo un suo profilo anche di carattere industriale, è basato molto sull'utilizzo delle discariche e, soprattutto, sull'utilizzo di una discarica. Quest'ultima, secondo le norme comunitarie, com'è noto, oggi non può più lavorare così come lavorava in passato, in quanto in essa, che è ormai satura, confluisce il tal quale. Ebbene, la situazione che si sta determinando ci vede assolutamente molto preoccupati.
.(....continua)

DL Ambiente: Bratti (PD), tutela impresa e legalità

(AGENPARL) - "Il Partito Democratico voterà a favore del decreto ambientale perché affronta alcune questioni che hanno risvolti non solo di carattere ambientale ma che consentono di costruire un quadro legislativo per orientare le scelte di mercato nella direzione di valorizzare le tecnologie e i brevetti italiani. Questo è un modo per coniugare innovazione tecnologica e rispetto dell'ambiente". Lo ha detto Alessandro Bratti del Pd nella dichiarazione di voto al decreto ambiente oggi alla Montecitorio.
"Per facilitare la transizione delle piccole e medie imprese verso questa strada innovativa - ha proseguito Bratti - abbiamo ottenuto la possibilità per queste aziende di accedere a fondi dedicati evitando così contraccolpi sull'occupazione. Il decreto semplifica le autorizzazioni ambientali nel settore delle costruzioni per rendere più semplice la vita alle imprese con norme che consentano di tutelare l'ambiente e la legalità.
Per quanto riguarda il tema della gestione dei rifiuti in Campania, sottolineo che siamo al quinto provvedimento in materia nell'attuale legislatura. Abbiamo criticato i precedenti decreti emanati dal governo Berlusconi che hanno consentito di continuare attività poco chiare e a volte palesemente illecite; tutto questo con il voto incondizionato della Lega. In materia di rifiuti urbani devono essere seguire le indicazioni delle direttive europee. La Campania deve rientrare nella gestione ordinaria del ciclo dei rifiuti; per questo non condividiamo i rafforzamenti dei poteri dei Commissari che sollevano dalla responsabilità il Presidente Caldoro nella scelta dei siti per gli impianti di smaltimento. Sono ormai passati due anni dall'insediamento della giunta campana, ma nonostante 5 decreti e i poteri speciali conferiti ai commissari si è ancora al palo. Gestire una fase di transizione post emergenza è un'operazione complessa, difficile ma non impossibile".

14/03/12

Domani 15 marzo



In diretta dalla Camera dei Deputati le dichiarazioni di voto finale sulla conversione del decreto legge in materia ambientale.
A cura di Rai Parlamento (RAI 2 ore 12.30)
Dichiarazione dell'On.le Alessandro Bratti a nome del Gruppo PD

Presentazione del libro "Roma come Napoli"

Roma come Napoli
di Manuele Bonaccorsi, Ylenia Sina, Nello Trocchia

Mercoledì 14 marzo, ore 18.00
 - Libreria Feltrinelli Galleria A. Sordi 31/35 - Roma (via del Corso)

"Ne discutono con
l'on. Alessandro Bratti - membro della Commissione bicamerale d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti"
(Librlog 12/3/2012)

13/03/12

Rifiuti. Bratti (PD): infondate polemiche norma intese regionali

"DL AMBIENTE NON SUBIRÀ MODIFICHE RISPETTO TESTO COMMISSIONE".
(DIRE) Roma, 13 mar. - "Molto probabilmente il decreto ambientale non subira' modifiche rispetto al testo uscito dalla Commissione Ambiente dove e' stata introdotta l'intesa regionale per il trasferimento dei rifiuti dalla Campania ad altre Regioni, questione che ha suscitato molte e incomprensibili polemiche. Di fatto, sia la Conferenza Stato Regioni che l'intesa fra le Regioni non cambiano di molto lo stato attuale normativo che regola la movimentazione dei rifiuti urbani in Italia. Secondo le norme attuali, i rifiuti speciali sono soggetti al libero mercato mentre per trasferire gli urbani da regione a regione il codice ambientale impone l'intesa". Lo afferma Alessandro Bratti capogruppo Pd nella Commissione Ecomafie.
Il quale aggiunge: "e' legittimo che anche in una situazione di emergenza le Regioni abbiano il diritto di sapere in che impianti vanno i rifiuti ceduti, in che modo vengono smaltiti e anche a quali condizioni. La verita' e' un'altra: vista la necessita' di smaltire migliaia di tonnellate di rifiuti trito-vagliato che intasano gli STIR in Campania, questo materiale esce verso impianti del sud e del nord Italia senza controlli adeguati, spesso con procedure di urgenza. Siccome la regione Campania non ha costruito nulla negli ultimi due anni, questo trasferimento para-legale continua senza soluzioni di continuita'. Sarebbe opportuno in questa fase , per un periodo limitato, che quei rifiuti potessero essere termo-valorizzati negli impianti del Nord che, tra l'altro, in molti casi, non hanno rifiuti urbani da bruciare. Di conseguenza, i gestori pubblici del nord devono allargare il range dei rifiuti da bruciare a quelli speciali o alle biomassa legnose - mentre si portano rifiuti in Olanda con soldi che potrebbero rimanere in Italia. Oppure in maniera poco trasparente, portando i rifiuti in discariche in altre Regioni in un Paese che continua a mandare in discarica il 45% di rifiuti indifferenziati e che ha recentemente subito dall'Europa segnalazioni di infrazioni per 103 discariche. Si realizzi quindi un Piano trasparente per gestire questa fase di post emergenza in Campania con un forte controllo pubblico su modalita', prezzi e quantita' di rifiuti che veda l'utilizzo degli inceneritori del nord e che obblighi la regione Campania a realizzare l'impiantistica necessaria per un ciclo integrato dei rifiuti".

12/03/12

Viabilità: Ferrara-Mare provvedimenti ANAS senza senso

(ANSA) - FERRARA, 12 MAR - Non piace a nessuno la superstrada lumaca' tra Ferrara e Porto Garibaldi con i nuovi cartelli per limitare la velocita' ai 70 chilometri orari per questioni di sicurezza. La presidente della Provincia, Marcella Zappaterra, ha chiamato a discuterne con spirito bipartisan, con sindaci e Camera di commercio, e hanno risposto in tanti e in diversi modi, anche il deputato Sandro Bratti (Pd), il senatore Alberto Balboni (Pdl) con una interrogazione parlamentare; preoccupato poi Dario Franceschini, ferrarese anche lui. Ma per riportare il limite ai 90 orari (o alzarlo a 110 come piacerebbe a Balboni) bisogna ripristinare le condizioni di sicurezza e Anas non ha i fondi.  Cosi' la Regione Emilia-Romagna ''si fara' promotrice, una volta di piu' - puntualizza l'assessore ai trasporti Alfredo Peri - di una forte azione istituzionale presso il Governo, perche' innanzi tutto siano messe a disposizione del Compartimento Anas le risorse necessarie al ripristino della pavimentazione, almeno quelle per una rapida messa in sicurezza dell'arteria, onde consentire di ripristinare il limite di velocita' di 90 km/h''. Peri ricorda che le eccezionali nevicate di febbraio hanno aggravato una situazione che ''deriva tuttavia da anni di trascuratezza del fondo stradale'' e la Regione si e' fatta piu' volte portavoce delle proteste del territorio, ''non
solo presso l'Anas ma soprattutto nei confronti del Governo''. La proposta di trasformare la superstrada in un'autostrada a pedaggio, inserita nell'intesa quadro con il Governo e nel 9/o Programma Infrastrutture Strategiche, ''ha proprio la finalita' di vedere garantita in futuro la manutenzione e il mantenimento di condizioni di sicurezza dell'arteria, con oneri a carico di un soggetto privato. Tuttavia - conclude Peri - e' piu' che
evidente che non e' possibile aspettare l'avvio dei lavori di questo intervento di trasformazione, per il quale si e' appena conclusa la gara per l'individuazione del concessionario. Per la Regione non sono accettabili chiusure parziali di un'arteria cosi' importante. L'unica vera soluzione - conclude - e' la 
messa in sicurezza''. (ANSA).

06/03/12

Rifiuti Lazio: interpellanza PD su irregolarità Riano e Corcolle


(AGENPARL) - Roma, 06 mar - La Procura di Roma ha aperto qualche giorno fa un'inchiesta sull'individuazione del sito di Riano come discarica alternativa a quella di Malagrotta, vicino Roma. Ora il Partito Democratico ha presentato un'interpellanza urgente ai Ministri dell'Ambie nte, degli Interni e dei Beni Culturali per sapere se il governo ne sia a conoscenza e soprattutto se sia al corrente delle gravi irregolarità, contestate dalla magistratura, che ci sarebbero state nella valutazione dei dati che hanno condotto a ritenere idoneo questo sito. I primi firmatari dell'interpellanza sono il capogruppo PD in Commissione Giustizia, Donatella Ferranti, Alessandro Bratti, oltre agli eletti democratici del Lazio, compreso il neosegretario Enrico Gasbarra.
I democratici chiedono di sapere, nello specifico, "se il Ministro dell'Ambiente sia a conoscenza del fatto che le attività propedeutiche alla progettazione sul sito di Corcolle sono state affidate a una società, CIDIEMME Engenireeng srl, che fa capo alla stessa persona fisica, l'ing. Pietro Moretti, che aveva svolto le verifiche sull'idoneità del sito,annoverato tra l'altro tra i siti dell'Unesco; se il Ministro dell'Ambie nte sia a conoscenza del fatto che Sogesid spa, società strumentale al suo Ministero, ha affidato le indagini tecnich e sul sito di Riano alla Tecnoin spa, società di Napoli che aveva a suo tempo condotto le verifiche tecniche sul sito di Chiaiano, da cui sono derivati i ben noti disastri ambientali".
Il Pd, inoltre, sollecita il Ministro degli Interni "a chiedere al Prefetto, con la massima urgenza, adeguate garanzie sull'iter e sulle competenze tecniche impiegate nelle verifiche a Riano e Corcolle, all'occorrenza disponendo la revoca degli incarichi già conferiti e avendo cura che per le attività prodromiche alla progettazione eventuale dei siti di Riano e Corcolle vengano impiegati professionisti e società non coinvolti in negative esperienze che hanno caratterizzato il percorso amministrativo di altri siti in altre Regioni, tra cui la Campania, ed oggetto di indagini penali".
Infine, chiedono al Ministro per i Beni e le attività culturali "misure urgenti per impedire danni irreparabili al sito di Corcolle, in relazione ai vincoli paesaggistici e archeolo gici ivi esistenti e al sito di Riano, che risulta inserito in un'area che dal PTPR è stata già definita a rischio paesistico".

05/03/12

Rifiuti: Bratti (PD), modificare decreto ambientale Camera

(ANSA) - ROMA, 5 MAR - 'Il Decreto ambientale alla Camera deve necessariamente essere modificato'. Lo dichiara Alessandro Bratti (PD) capogruppo in Commissione Bicamerale rifiuti e responsabile nazionale Pd per le politiche sui rifiuti. Secondo Bratti le modifiche devono esserci 'sia sulla parte relativa al materiale di riporto concernente le bonifiche dei siti contaminati che cosi' come e' aprirebbe contenziosi che faciliterebbero il traffico illecito dei rifiuti, sia su quella relativa alla pericolosita' dei rifiuti con codici di ecotossicita' che vanno puntualmente definiti sia per quello che concerne la riscossione del tributo sui rifiuti ai Comuni per la Campania'.
'Vi sono poi altre situazioni critiche da esaminare - aggiunge - riguardo alla compatibilita' comunitaria, alla liberalizzazione dei mercati e alla esigenza che i provvedimenti soprattutto riguardo alla gestione dei rifiuti in Campania consentano alla regione il rientro alla normalita' evitando di dare ulteriori poteri a commissari. Il provvedimento contiene molte novita' positive, l'anticipo al 31.12.2012 del Piano nazionale di riduzione dei rifiuti, uno stimolo ai cosiddetti acquisti verdi, un piu' facile uso dei sottoprodotti agricoli, la possibilita' di aumentare le ecotasse per il conferimento in discarica, ma non vorrei che nel tentativo di semplificare - conclude - si andasse nella direzione di una deregulation totale che provocherebbe l'aumento di fenomeni malavitosi e ulteriori danni all'ambiente'.(ANSA).

04/03/12

Il mio intervento in Commissione sul Decreto ambientale

Alessandro Bratti  (PD) fa presente come nel decreto legge in esame ci siano disposizioni di particolare interesse, quali per esempio l’anticipazione al 31 dicembre 2012 della presentazione di un Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti, anche in vista della integrazione dello stesso nei piani regionali di gestione dei rifiuti. Sottolinea tuttavia alcuni profili critici del provvedimento in esame, quali per esempio la nuova individuazione del sito dove collocare l’impianto di recupero e smaltimento dei rifiuti in Campania che, a suo avviso, non dovrebbe avvenire ex legge, ma dovrebbe essere demandata alla programmazione regionale. A tale riguardo, fa notare che in tale ottica il Partito democratico abbia sempre evidenziato l’opportunità di riconoscere in capo al Presidente della regione, e non ai Commissari, i poteri in materia di realizzazione di quanto previsto nel piano regionale sui rifiuti. Richiama poi l’attenzione sulla questione dei rifiuti tritotagliati, inizialmente ritenuti rifiuti urbani, e successivamente, a seguito di pronunce della giurisprudenza amministrativa, classificati come rifiuti speciali, con conseguenze sul piano dello smaltimento degli stessi, stante che solo per i rifiuti speciali è previsto lo smaltimento secondo il libero mercato.

Con riferimento poi all’articolo 2 relativo alla commercializzazione di sacchi da asporto merci nel rispetto dell’ambiente, ritiene che l’intervento legislativo non debba colpire realtà industriali importanti. Al riguardo, fa notare come esistano diverse tecnologie per la produzione di sacchi non biodegradabili che andrebbero comunque valorizzate. Concorda con le disposizioni normative dell’articolo 3 recanti interpretazione autentica dell’articolo 185 del Codice dell’ambiente, relativamente alle matrici materiali di riporto, in assenza della quale, a suo avviso, si sarebbe determinata una situazione pericolosa. Nel senso che così come uscito dal Senato non va bene e deve essere modificato Concorda altre sì con le disposizioni relative all’auto compostaggio, nonché con quelle sulla eco- tassa sulle discariche, in relazione alla quale ritiene però che il Governo potrebbe fare di più, anche in considerazione di quanto avviene in altri Paesi, come il Regno Unito, dove è stata istituita una tassa pari al costo dello smaltimento di una tonnellata di rifiuti.

Si dichiara altre sì favorevole alle disposizioni sugli acquisti verdi e a quelle sulle compensazioni ambientali, ritenendo invece che il decreto presenti aspetti di debolezza nella parte relativa ai rifiuti in Campania.

Il mio intervento in Commissione sul Decreto Semplificazioni

Preliminarmente, sottolinea come la giusta questione della semplificazione, intesa sia come snellimento delle procedure sia come eliminazione delle sovrapposizioni e duplicazioni di competenza degli organi amministrativi, non possa essere disgiunta dalla costruzione di un « Secondo pilastro »rappresentato dal rafforzamento e dal consolidamento di un moderno ed efficace sistema di regolazione e di controllo. A suo avviso, infatti, in assenza di un’attività di regolazione e di controlli efficaci e omogenei su tutto il territorio nazionale si corre il rischio di consegnare il sistema ad una deregulation selvaggia, foriera, sopratutto in alcune aree del Paese, anche di un pericoloso aumento dell’illegalità e dei fenomeni di inquinamento. Detto questo, nel confermare un complessivo giudizio positivo sulle iniziative del Governo dirette a semplificare e snellire le procedure amministrative, segnala la necessità di interventi correttivi del testo del provvedimento in esame con particolare riferimento alle disposizioni contenute nell’articolo 14 che prescrivono, da un lato, che i controlli ambientali debbano essere « amichevoli »e che, dall’altro,esentano da qualsiasi controllo le aziende in possesso di certificazioni di qualità di natura volontaria.

Con riferimento ai punti più critici del provvedimento in esame, sottolinea la necessità di correggere le disposizioni contenute nell’articolo 24 che consentono lo svolgimento e la prosecuzione di attività, certamente importanti dal punto di vista industriale, ma anche delicate dal punto di vista ambientale, come quelle delle perforazioni petrolifere. Infine, dopo avere espresso giudizio positivo sulle mo- difiche apportate al Codice ambientale (decreto legislativo 152 del 2006), salva l’esigenza di specificare con chiarezza che le semplificazioni in materia di movimentazione aziendale dei rifiuti abbiano come limite quello della produzione in azienda dei rifiuti medesimi, sottolinea la necessità di apportare alcune correzioni alle disposizioni contenute nell’articolo 57 e, in particolare, di fare in modo che le procedure semplificate in esso previste si applichino anche ai siti inquinati nei quali attualmente non sono svolte attività produttive, nonché di specificare che gli accordi di programma per il rilancio delle aree ricomprese nei siti inquinati vedono coinvolti a pieno titolo anche gli enti territoriali. Conclude, quindi, annunciando la presentazione da parte dei deputati del Partito Democratico di specifiche proposte emendative presso le Commissioni di merito su tutte le segnalate questioni e formulando, comunque, l’auspicio che le stesse questioni e proposte possano trovare una adeguata collocazione nel parere che la Commissione è chiamata ad esprimere sul provvedimento in titolo. Infine, richiama il Go- verno alla necessità di adottare gli atti di propria competenza che, già a legisla- zione vigente, potrebbero consentire un percorso di rafforzamento e consolidamento del sistema dei controlli ambientali. In tal senso, in via esplicativa, segnala l’urgenza della emanazione, da parte del Ministero dell’ambiente, del cosiddetto« decreto tariffe » in materia di controlli presso gli impianti a rischio di incidente rilevante che, colpevolmente, a distanza di troppi anni dal recepimento della normativa europea (cosiddetta «direttiva Seveso ») non è ancora stato adottato.

01/03/12

Bici in città - numeri e buone pratiche sulla ciclabilità urbana in Italia

Sabato 3 marzo, ore 10, nella Cappella Farnese di Palazzo D’Accursio, FIAB, Legambiente e Città in bici, in collaborazione con il Comune di Bologna, organizzano il convegno “Bici in Città Numeri e buone pratiche sulla ciclabilità urbana in Italia”, dove verranno illustrati i dati sulla ciclabilità raccolti nel rapporto “Ecosistema Urbano 2011”, alla presenza degli amministratori delle città ai primi posti della classifica elaborata da Legambiente insieme a Il Sole 24 Ore. L’anno scorso Bologna, che ospita ora l’evento di livello nazionale, è risultata prima in Italia per le misure di promozione dell’uso della bicicletta.
Del dossier parleranno: Alberto Fiorillo, responsabile aree urbane di Legambiente; Antonio Dalla Venezia, presidente FIAB; Gianni Stefanati, presidente di Città in Bici; Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia Romagna; Marco Passigato, coordinatore area Tecnica FIAB.
Saranno presenti: Andrea Colombo, assessore alla Mobilità del Comune di Bologna; Rossella Zadro, assessore all’Ambiente del Comune di Ferrara; Paolo Gandolfi assessore alla Mobilità del Comune di Reggio Emilia; Enrico Brunetti, assessore alle Opere pubbliche de Comune di Lodi; Stefano Savoia, direttore settore Mobilità del Comune di Modena; Daniele Agostini, capo settore Mobilità e Traffico del Comune di Padova; Brunella Franchini, Ufficio Mobilità del Comune di Bolzano; Loris Sartori, dirigente Ufficio Mobilità Comune di Venezia.

Sono stati invitati ad intervenire all’iniziativa gli onorevoli Guido Dussin e Alessandro Bratti.

Il convegno illustrerà una fotografia reale della ciclabilità raccolta tramite l’indagine di Legambiente Ecosistema Urbano. La FIAB ha collaborato nella definizione dei parametri per “misurare” la qualità della ciclabilità nelle singole città e contribuisce a monitorare quanto si sta facendo nelle principali città italiane. Ogni città presenterà le sue “eccellenze” nel campo della ciclabilità, dalla lunghezza alla qualità delle ciclabili, all’intermodalità, alla segnaletica, alla permeabilità della città alle bici tramite l’apertura di sensi unici nell’altro senso e corsie bus, al bike sharing, alla lotta al furto e cicloparcheggi, ai servizi.